Uomo politico greco.
Professore di Archeologia all'università di Atene fino al 1900, decise di
abbandonare la carriera accademica per dedicarsi interamente alla lotta per la
liberazione dell'Isola di Samo dalla dominazione turca. Nel 1907 venne
condannato a morte e costretto a rifugiarsi ad Atene. Nel 1912, dopo
l'unificazione di Samo con la Grecia, divenne deputato liberale. Seguace di E.C.
Venizèlos, fu più volte ministro, succedendo a Venizèlos a
capo del Governo nel 1924 (giugno-settembre), diventando in seguito presidente
della Camera. Dal 1935 fu a capo del Partito liberale e durante la guerra venne
imprigionato in un campo di concentramento tedesco. Dal novembre 1945 fino al
marzo 1946 fu di nuovo presidente del Consiglio dei ministri, e ancora
più volte dal 1947 fino alla morte (Vathy, Samo, 1861 - Atene 1959).